-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE----- LEGGERE LE AVVERTENZE IN FONDO AL DOCUMENTO DOSSIER INTERNET '96 Micro & Personal Computer 1/1996 (versione consegnata alla redazione) INTERNET, QUESTA SCONOSCIUTA (da legislatori e magistrati) Un pubblico ministero tedesco fa una gran confusione tra CompuServe e Internet e prende un granchio colossale privando di alcuni bollettini USENET non gli utenti tedeschi ma gli americani, e in realta' nemmeno quelli. L'episodio serve per una riflessione sulla difficolta', e spesso sull'inutilita', di disciplinare il contenuto dei sistemi telematici soprattutto su Internet e fornisce lo spunto per un aggiornamento sul Communication Decency Act e una riflessione sui rischi di una involuzione censoria anche nel nostro paese. di Fabrizio Ruggeri E' abbastanza strano dover, ancora nel 1996, riferire di fatti che sarebbero stati ancora comprensibili un paio di anni fa. E' abbastanza strano vedere che il concetto di Internet e di telematica e' ancora estraneo alla maggior parte delle persone. E' infatti accaduto che in Germania un pubblico ministero, accortosi che attraverso CompuServe (che ha svariati punti di accesso gratuiti in Germania, e 100.000 utenti) l'utenza ha accesso a delle conferenze, i "bollettini" di USENET, distribuiti attraverso Internet, che contengono a suo avviso materiale di tipo tanto osceno da essere vietato dalle leggi tedesche, ha chiesto a CompuServe (o CIS, Compuserve Information Service) di fare in modo che il materiale prelevabile attraverso il servizio fosse rispondente a quanto dettato dalle norme tedesche. Tutte le attivita' di CIS sono svolte dai calcolatori della sede centrale, nell'Ohio. Il sistema non ha per ora la possibilita' di distinguere tra utenti tedeschi e utenti non tedeschi, negando a questi ultimi l'accesso ad alcuni bollettini ma permettendolo agli altri. CIS ha 100.000 utenti in Germania e, di fronte al rischio di chiusura e perdita del mercato tedesco, ha semplicemente deciso di non fornire piu' alla sua intera utenza i bollettini in questione, mettendosi al riparo da eventuali problemi giudiziari in Germania ma attirandosi l'irata reazione non solo dei propri utenti (qualche milione), ma di svariati altri telematici statunitensi gia' col dente avvelenato per quanto riguarda i tentativi di approvazione del Communication Decency Act e sempre sul piede di guerra per quanto riguarda ogni operazione di censura. CIS ha precisato che si tratta di una mera sospensione nella diffusione dei bollettini, che verra' ripresa non appena (in sostanza) il pubblico ministero avra' capito cos'e` Internet. In USENET c'e` stata una "rivolta" che, spiace dirlo ma accade spesso in telematica, ha avuto piu' il sapore di uno sfogo che di una fredda analisi dei fatti. Le voci spesso corrono incontrollate, prima si diffonde il panico, poi l'isteria. Le lamentele erano indirizzate tanto alla Germania quando a Compuserve. A giudicare dall'estratto di commenti apparsi nel bollettino alt.censorship che pubblichiamo, la reazione in Italia ai tempi del "Fidobust" (M&P 7/94) puo' essere considerata esemplare per sangue freddo e serenita' d'animo. Si va dunque dagli inviti a boicottare tutto cio' che e` tedesco, al tacciare i tedeschi di nazismo senza mezzi termini, a considerarli dei "bruciatori di libri" (notare: degli statunitensi che dicono ai tedeschi che sono un popolo di bruciatori di libri) ad altre reazioni altrettanto folcloriche. Piu' riflessivi invece quanti sostengono che l'ufficio legale di CIS sia troppo prono a cedere a qualsiasi richiesta (ricordiamo il caso della "tassa sul GIF" per la quale CIS ebbe, anche in quel caso, responsabilita' piu' che altro per aver troppo presto e troppo passivamente accettato la volonta' altrui, v. art. "Iniziando a passeggiare" M&P 2/95), o forse non aspettasse altro che una scusa per eliminare comunque i bollettini "imbarazzanti" dal proprio servizio. Il PM tedesco infatti ha invitato CIS a mettersi in regola, ma CIS avrebbe potuto benissimo prendere tempo per spiegare cos'e` USENET e INTERNET, per spiegare che quanto e` disponibile tramite CIS e` disponibile anche attraverso decine di altri fornitori tedeschi di Internet. Quello che e` successo, in effetti, e` che il PM ha visto i bollettini USENET su CIS che li fornisce attraverso una sua particolare interfaccia, e da utente inesperto non si e` reso conto della differenza tra una conferenza interna a Compuserve e un bollettino di USENET, nel quale scrivono utenti di tutto il mondo. La cosa assurda e` quindi che ora, mentre gli utenti di qualsiasi nazionalita' di CIS, che e` forse il piu' grande sistema telematico del mondo, non avranno accesso ad alcuni bollettini di USENET, gli altri navigatori tedeschi di Internet, che usano un fornitore diverso da CIS, continueranno a vedere tutto USENET. Di fatto, la richiesta del PM tedesco ha avuto effetto sui milioni di utenti americani, e non su quelli tedeschi salvo quelli che usano Internet tramite CIS. Sembra inoltre, a quanto leggo su USENET, che gli utenti di CIS e quindi anche quelli tedeschi abbiano comunque la possibilita' di accedere ad USENET in maniera tradizionale, senza usare cioe` l'interfaccia di CompuServe, e quindi di prelevare tutto il materiale che vogliono senza restrizioni. Per chi non lo sapesse (legislatori e magistrati in ascolto, prestate attenzione) ripetiamo il concetto: In Internet qualsiasi macchina della rete puo' contattare qualsiasi altra macchina, ai fini che riguardano questo articolo. I serventi italiani di USENET (le macchine che tengono in vita le conferenze) possono anche, e giustamente, decidere di non inoltrare bollettini quali alcuni alt.comp.binaries.* che contengono programmi commerciali e non liberamente distribuibili. Tuttavia l'utente italiano potra' sempre prelevare i suddetti bollettini, anziche' dal servente messo a disposizione dal suo fornitore di Internet, da un servente pubblico qualsiasi e che riporti i suddetti bollettini quale ad esempio news.zippo.com, in qualsiasi parte del mondo si trovi questo servente, in qualsiasi parte del mondo si trovi l'utente, e senza alcuna fatica addizionale. Questo e` proprio cio' che faranno gli utenti di CompuServe per aggirare la "censura" operata dal loro sistema. Ogni utente della rete raggiunge ogni punto della rete. Se e` possibile sottoporre i singoli nodi che diffondono le informazioni (cioe` le macchine serventi) a una disciplina (ad esempio, di non inoltrare certi bollettini illegali) non e` comunque possibile impedire agli utenti (cioe` alle macchine clienti) di andarli a prendere da un'altra parte. Basta che un solo servente di un paese dove quelle informazioni sono lecite le diffonda e tutti, in tutto il mondo, potranno averle. Il caso CIS probabilmente si risolvera' in una bolla di sapone, ma pone comunque interessanti interrogativi. 1) Come puo' un servizio come CIS, che e` presente in molti paesi diversi, e che dunque opera come servente in molti paesi diversi, rispettare le leggi di tutti i paesi e rendere felici gli utenti? Se negli Stati Uniti e` censurato Shakespeare e in Germania e` censurato Hitler, avverra' che neanche gli utenti tedeschi di CIS potranno, tramite CIS, leggere Shakespeare, e neanche gli utenti statunitensi di CIS potranno, tramite CIS, leggere Hitler. Naturalmente ognuno avra' altri modi e altre fonti per procurarsi le letture che ritiene interessanti, ma la censura avra' comunque creato un danno maggiore agli utenti di sistemi "multinazionali" se questi sono costretti ad adempiere contemporaneamente agli obblighi imposti in ogni paese nel quale sono presenti. 2) Non si tratta forse, al di la' della svista del singolo PM, di una manifestazione di una strisciante e diffusa volonta' - peraltro destinata a rimanere comunque inattuata di fatto - di "chiudere i conti" con Internet, di riportarla entro l'alveo dell'informazione "controllabile"? LA TELEMATICA NON CONOSCE BARRIERE GEOGRAFICHE Facciamo un altro caso, senza scomodare i sistemi telematici internazionali o Internet. Negli stati uniti un ragazzo californiano e` sotto processo presso un tribunale del Tennessee perche' del materiale pornografico che era presente sul suo sistema e che non violava le leggi della California e` invece vietato in Tennesse. E' bastato che un poliziotto del Tennesse si collegasse al sistema californiano via telefono e prelevasse il materiale per imbastire un processo basato sul presupposto che, rendendo il materiale disponibile anche agli utenti che chiamano dal Tennessee, il ragazzo viola le leggi del Tennessee. Se non ci credete fate bene perche' e` incredibile, pero' e` vero. Il caso California - Tennesse, avvenendo tra due stati all'interno della stessa federazione, puo' essere risolto con una legislazione federale apposita. Ma la telematica - tramite Internet, ma anche tramite Fidonet, o attraverso la semplice chiamata telefonica diretta a un sistema estero - scavalca ogni barriera nazionale. E' assai probabile che qualsiasi tentativo di imporre una censura, in qualsiasi parte del mondo, sia destinato al piu' completo insuccesso, soprattutto in Internet dove contattare un servente "lontano" non costa significativamente di piu' che contattarne uno "vicino". Se a Cipro non sono tutelati i diritti d'autore, un servente di Cipro connesso a Internet potra' distribuire a chiunque l'ultima versione di Wordperfect e non ci sara' modo di impedire a qualsiasi utente di Internet, nel mondo, di collegarsi a quel servente cipriota, se non adottando il tipo di controlli che sono possibili (e che vengono in effetti attuati) in Cina o in Arabia Saudita, ma che sono inconcepibili da noi. Certamente, se dall'interno di Internet emergesse un divieto ad attuare simili comportamenti i nodi che non lo rispettano ne sarebbero estromessi. Una simile minaccia esiste gia', per i nodi che non rispettano le regole sulla "posta spazzatura" ad esempio, anche se non mi risulta che sia mai stata attuata. Si puo' "estromettere" una macchina da Internet semplicemente rifiutandosi di ospitare il suo nome nel DNS, il sistema dei nomi di dominio che fa si che una macchina o un sistema sia identificabile tramite un nome (ad esempio mpnet.it) anziche' tramite un numero (ad es. 194.91.49.151). Il DNS e` un sistema collaborativo, decentrato. Se un qualsiasi nodo elimina il mio nome dalla sua tabella dei nomi, io saro' invisibile a quel nodo (se non che sotto la forma, quasi inusabile, di nome numerico). Se tutti fanno la stessa cosa io saro', in pratica, invisibile a Internet. Dunque, tecnicamente, non e` detto che Internet debba essere "anarchica", e in effetti Internet non e` affatto "anarchica", avendo le sue regole di disciplina e il modo per farle rispettare. Ma queste regole sono effettivamente vigenti solo se una grande parte di Internet le fa proprie. Sono redatte da un nucleo di persone che non si sognerebbe mai di imporre direttive di carattere che non sia tecnico, ad esempio di carattere politico, e che perderebbe ogni autorita' se invece cercasse di dettare norme di carattere politico. E' impensabile che in Internet ogni amministratore di sistema si faccia obbligo, o accetti che gli venga fatto obbligo di far rispettare tutte le leggi di tutti gli altri paesi. Le foto delle ragazze di Playboy sarebbero probabilmente ritenute materiale indecente in Arabia Saudita, ma e` impensabile che in Internet si decida non debbano trovare posto in ossequio a uno scrupolo o a una legge di quel paese. Di converso, una volta che un cittadino saudita ha un accesso SLIP a Internet, puo' andare dove gli pare e quindi anche al sito di Playboy. In pratica ognuno al mondo puo' attingere ad informazioni che nel suo paese sono vietate semplicemente prelevandole da un sito di un paese dove non sono vietate, e senza muoversi dalla propria scrivania. Le possibilita' di censura in telematica, ma s.t. su Internet, sono quindi limitatissime o nulle, e si risolvono in una censura "locale" e facilmente aggirabile. LA LEGGE SULLA DECENZA DELLE COMUNICAZIONI Cio' non toglie che delle leggi censorie possano recare grosso fastidio agli utenti, e abbiano comunque pesanti implicazioni politiche. Gli utenti statunitensi di Internet farebbero bene, anziche' gonfiare il problema CIS-Germania che passera' da se`, a penare a quel che bolle nella pentola di casa loro e cioe` al famigerato CDA, Communication Decency Act. Si tratta di un tentativo fatto dal senatore democratico Exon di far passare una legge che, tout court, rendeva reato il linguaggio e il materiale "indecente" in telematica, rendendo peraltro responsabili anche gli amministratori dei sistemi telematici. Tutto doveva essere ridotto a un livello che non nuocesse ne' ai fanciulli ne' alla morale. In pratica il contenuto delle comunicazioni telematiche avrebbe dovuto essere analogo a quello di TV e radio nelle ore diurne. Una tale mentalita', ostentatamente e ostinatamente protesa verso la "moralizzazione dei costumi" e` ben radicata in una parte della societa' statunitense, che da' vita ad organizzazioni di fondamentalisti religiosi (in questa vicenda ha un grosso peso la "Christian Society") e che trova una forte rappresentanza nelle camere legislative presso entrambi gli schieramenti. Scopo di questa gente sembra far raggiungere all'umanita' un livello di "perfezione ideale", nel quale ognuno parlera' senza dire parolacce, smettera' di produrre escrementi ed altre innominabili sozzure e si riprodurra' agamicamente. Nei termini del CDA non solo viene vietato il materiale "osceno" , che ha una sua delimitazione ormai ben delineata in giurisprudenza e che non viene protetto dal primo emendamento sulla liberta' di parola, ma anche il materiale "indecente". La categoria di "indecente" rientra, secondo la Corte Suprema degli SUA, nell'ambito della tutela stabilita dal primo emendamento della Costituzione (sulla liberta' di parola). Non puo' dunque essere vietata in se', puo' al massimo esserne disciplinato l'impiego in modo da proteggere, ad esempio, i bambini. Una legge puo' vietare il linguaggio indecente in TV e in certe ore, ma non puo' vietarlo in TV a qualsiasi ora, e non puo' vietarlo in se', ad esempio in altri mezzi di comunicazione (e` il caso dei servizi telefonici porno). Il CDA fu a suo tempo bocciato, ma e` poi rientrato dalla finestra come emendamento a una importante legge di (de)regolamentazione delle telecomunicazioni, tanto che anche come emendamento a un altro progetto di legge conserva il nomignolo di CDA. Nei termini del CDA parole come "fucking" o "shit", che fanno parte della piu' vasta categoria di intercalari di cui gli statunitensi fanno generosissimo uso, farebbero rischiare detenzione e multe (si parla di 100.000 $, non di multe quali quelle comminate in Italia agli inquinatori) agli amministratori di sistema e agli utenti. Rispetto alla formulazione originaria e` stato introdotto un temperamento, si spiega che il linguaggio "indecente" viene perseguito non in se', ma a tutela dei minori. Solo che la responsabilita' della tutela dei minori ricade in capo al gestore del sistema. Se un bambino legge parole "indecenti" su un sistema telematico la colpa ricade sul gestore. Di fatto questo equivarrebbe a vietare l'uso di parole (e immagini e discussioni) indecenti sui sistemi telematici, e il brutto e` che almeno sui sistemi locali (non Internet) questo tipo di restrizione puo' benissimo essere fatta rispettare, e se e` pur vero che negli SUA ci sono circa 60.000 BBS in attivita' e dunque basterebbe un minimo di "disobbedienza civile" da parte di utenti e amministratori per rendere la legge lettera vuota, questa non e` pero' un'ipotesi molto probabile visto che gia' ora i sistemi telematici statunitensi impiegano spesso una specie di filtro che analizza i testi eliminandone le parole "indecenti". Recentemente si e` toccato il vertice del ridicolo con America On Line che ha messo all'indice la parola breast, che significa ne' piu' ne' meno che "seno". AoL ha dovuto fare marcia indietro quando gli utenti di discussioni sul cancro al seno hanno vivacemente protestato trovandosi i testi monchi, l'episodio comunque e` significativo del clima di esasperato e intransigente puritanesimo che si va affermando tanto nella societa' quando nelle assemblee legislative statunitensi. Un emendamento di indirizzo contrario a quello di Exon e` stato fortemente battuto al Senato. Al Congresso e` tuttora in corso un ping-pong di emendamenti che di volta in volta hanno ristretto la disciplina (di fatto) al materiale osceno oppure l'hanno allargata (ed e` questa la situazione al momento in cui scrivo) al materiale "indecente". E' assai probabile che, anche se al Congresso la legge dovesse passare nei termini in cui e` passata al Senato, e cioe` secondo i desideri di Exon e della Christian Society, in ogni caso la Corte Suprema lo giudicherebbe anticostituzionale. E' anche probabile che, anche se la Corte Suprema non dovesse cassarlo, l'unico effetto del provvedimento sarebbe di spostare l'utenza dai sistemi telematici locali a Internet, e spostare l'utenza dai nodi USENET statunitensi a quelli Europei, dove le conferenze proseguirebbero esattamente come sono ora. Nonostante cio' il fastidio e la preoccupazione rimangono. Un cittadino statunitense potra' sempre non sentirsi sicuro se invia o preleva materiale "indecente" da un sito Internet straniero, potrebbe comunque emergere una paura di parlare liberamente nell'utenza telematica. Il principio censorio/etico potrebbe farsi ancor piu' largo nel sistema normativo del paese, e potrebbe anche darsi che ci siano ricadute nella legislazione di altri paesi. E' impensabile che nella maggior parte d'Europa vengano mai considerati illeciti comportamenti che sono illeciti in alcuni stati degli Stati Uniti, ma la legge degli Stati Uniti potrebbe ad esempio stabilire un pericoloso precedente per quanto riguarda il principio della responsabilita' degli amministratori di sistema per quanto appare sul sistema. E' necessario dunque sostenere le lotte condotte negli SUA da organizzazioni quali la Electronic Frontier Foundation e non abbassare mai la guardia nel caso che tentazioni di regolamentazione censoria delle comunicazioni facciano la loro comparsa qui in Italia. La questione delle "barriere" su Internet rimane piu' che mai aperta. Una conoscenza di Internet, di cos'e` e come funziona in concreto, farebbe risparmiare molta fatica anche a quanti si affannano a cercare di porre argini o divieti laddove, per precisi motivi tecnici, nessun argine puo' essere posto. Ogni punto di Internet e` in contatto con qualsiasi altro punto di Internet. Ogni divieto puo' essere aggirato senza la minima fatica. RIQUADRO I: IL COMUNICATO UFFICIALE DI COMPUSERVE FOR IMMEDIATE RELEASE CONTACT: William Giles Russ Robinson CompuServe Incorporated CompuServe Incorporated 614/ 538-4388 614/ 538-4274 COMPUSERVE(R) SUSPENDS ACCESS TO SPECIFIC INTERNET NEWSGROUPS COLUMBUS, Ohio, Dec. 28, 1995 -- During the past week, CompuServe Incorporated temporarily suspended access to more than 200 Internet newsgroups in response to a direct mandate from the prosecutor s office in Germany. Each of the newsgroups that was suspended was specifically identified to CompuServe by the German authorities as illegal under German criminal law. CompuServe did not select any groups or determine the nature of the newsgroups that have been impacted by this action. German government officials, as part of an investigation of illegal material on the Internet, ordered CompuServe to do what was necessary with respect to specified newsgroups in order to comply with German law. German authorities are investigating newsgroups and other Internet content that may contain child pornography, other pornographic material illegal for adults, as well as content that although not illegal for adults is of such an explicit nature that it is illegal for minors. While access has been suspended, CompuServe continues to work with German authorities to resolve this matter. CompuServe cannot alter the content on the Internet in any way and has only suspended access to the disputed newsgroups through CIS. The issues being investigated in Germany, like those being addressed across the industry, need to remain focused on the individuals and groups placing content on the Internet. CompuServe, as an access provider, is not responsible for the origination or nature of content on the Internet over which it has no creative or editorial control. The global market is vital to CompuServe. We currently have 500,000 members in Western Europe and anticipate doubling that number in the next year. As the leading global service, CompuServe must comply with the laws of the many countries in which we operate. However, laws in different countries are often in conflict, and this creates new challenges unique to the emerging online industry. CompuServe is investigating ways in which we can restrict user access to selected newsgroups by geographical location. RIQUADRO II: "FIDOBUST" E CENSURA IN ITALIA Nel maggio del 1994 l'Italia telematica fu scossa dal sequestro, operato simultaneamente in tutta Italia, di un centinaio di nodi appartenenti alla rete amatoriale Fidonet. Tale sequestro fece temere a molti una sorta di operazione di eliminazione della "concorrenza scomoda" per aprire la strada ai nuovi gruppi che stavano preparando l'ingresso nel mercato, ad altri a una sorta di tentativo di mettere un bavaglio alla telematica in generale. L'evoluzione dei fatti e il colloquio con le persone coinvolte ha in realta' rivelato che il tutto e` stato frutto di una azione antipirateria informatica assai goffamente condotta da personale senza la minima conoscenza della telematica, e che era addirittura all'oscuro dell'esistenza di Fidonet. Si vedano in proposito gli articoli pubblicati su M&P 7/94, ("Fidobust: facciamo il punto"). Tuttavia la telematica subira' sicuramente, in Italia come altrove, delle serie minacce alla propria liberta'. Questa rivista si e` gia' occupata di questioni concernenti la crittazione, schierandosi in sua difesa visto che e` l'unico modo per far godere anche alla posta elettronica del segreto epistolare di fatto, visto che di diritto l'equiparazione tra corrispondenza elettronica e corrispondenza cartacea e` gia' riconosciuta da recenti modifiche al codice penale, ma di fatto la violazione anche di massa della corrispondenza elettronica privata e` assai facile, come sono facili le ricerche per stringhe su grandi moli di corrispondenza e l'estrazione di corrispondenza riguardante singoli utenti. La crittazione della propria corrispondenza e` perfettamente lecita in Italia, ma non si puo' escludere che, come gia' e` avvenuto in passato, possano essere fatti passi per renderla illecita, avanzando il pretesto della lotta alla mafia e simili. Il punto di vista di chi scrive e` che, seguendo questo ragionamento, dovremmo vivere in case di vetro cosi' sarebbe possibile vedere i mafiosi che preparano gli attentati. Le liberta' telematiche sotto il punto di vista della "tutela dei minori" non sembrano in questo momento minacciate, e in effetti grazie al cielo in Italia non si riscontra l'ossessione sessuofobica che e` propria di altri paesi, nei quali naturalmente e non a caso si riscontrano anche forme estreme di pornografia. Noi italiani dovremo forse presto difendere i nostri diritti telematici piu' dal pericolo che la crittazione venga vietata che dal pericolo di misure anti-pornografia, che del resto saremmo bravissimi ad eludere. Ecco perche' MPnet, il nostro sistema telematico, incoraggia l'uso di PGP, il programma di crittografia "per le masse". Quando PGP sara' diffuso ogni tentativo di vietarlo sara' di molto difficile attuazione. Fabrizio Ruggeri RIQUADRO III: Responsabilita' del gestore Il CDA ha aperto, anzi rinvigorito, un annoso dibattito sulla responsabilita' del gestore del sistema telematico per i contenuti in esso immessi dagli utenti, dibattito al quale il nostro paese non e` estraneo. Per una panoramica sui problemi da affrontare e risolvere rimandiamo all'articolo "Sistemi Telematici e Posta Elettronica: Responsabilita' e Riservatezza" apparso sul numero di febbraio 1995. RIQUADRO IV: "TAMEN COACTUS, VOLUI" Bisognerebbe conoscere i fatti molto da vicino per dare un giudizio definitivo sulla questione CIS-Pubblico ministero tedesco - Usenet, tuttavia sembra a chi scrive che assai difficilmente un pubblico ministero possa intimare a un sistema telematico con 100.000 utenti in Germania la parziale cancellazione di un servizio senza aver prima ascoltato la campana del servizio stesso. Sembra assai difficile che CIS non abbia capito che il PM tedesco fa una gran confusione tra i "forum" interni a CompuServe e i bollettini USENET che sono scritti da qualsiasi persona al mondo. Sembra assai difficile che CIS non abbia fatto notare al PM che in questo modo non si vietava affatto l'accesso a quei bollettini in Germania, dal momento che qualsiasi telematico tedesco abbia accesso ad Internet (e sono in numero molte volte maggiore dei 100.000 utenti di CIS, che peraltro sono utenti di Internet solo potenziali) ha comunque accesso a quei bollettini, e che dunque il provvedimento del PM non "proteggeva" che una minima parte dell'utenza tedesca, punendo CIS a vantaggio della _concorrenza_ di CIS. Sembra, infine, difficile che CIS non abbia fatto notare - sempre se la cosa risponde a verita' - cio' che si fa notare nel bollettino alt.censorship, e cioe` che un utente CompuServe ha comunque la possibilita' di accesso tradizionale a USENET e quindi in ultima analisi puo' comunque seguire qualsiasi bollettino prelevandolo da un servente pubblico. La procedura cambia, i contenuti no. Il sospetto, dunque, e` legittimo. Ma non sara' che CompuServe non aspettava altro, e ha solo preso la palla al balzo, anzi forse l'ha alzata esso stesso? Non sara' che questi imbarazzanti bollettini USENET che parlano di sesso "degenere", di omosessualita', questi bollettini che trasportano immagini a volte "eccessive" ma sempre in formato UUencodato e dunque visibili solo da chi metta in atto tutta una serie di comportamenti per vederli, fossero ritenuti politicamente scomodi da CIS che abbia approfittato dell'occasione per mettersi in riga e obbedire agli ammonimenti della parte piu' ottusamente beghina della societa' statunitense? "Sebbene costretto, pur lo volli", insomma. Un'ipotesi, ma un'ipotesi verosimile. Fabrizio Ruggeri RIQUADRO V: E I POVERI BAMBINI, CHI LI DIFENDE? C'e` un grosso, enorme equivoco dietro tutti i tentativi di censura della telematica e di Internet cui la tutela dell'integrita' morale dei minori serva da pretesto. L'equivoco sta nel fatto che, contrariamente a quanto produttori di calcolatori e programmi cercano di fare o di fare credere, l'uso di un calcolatore rimane comunque ben piu' complesso dell'uso di un telefono o di un televisore. E se un bambino impara subito a usare una TV, spesso lo stesso bambino non imparera' a usare il calcolatore nemmeno in eta' adulta. Le informazioni "indecenti" su Internet devono essere attivamente ricercate e prelevate, non vengono incontro all'ascoltatore passivo come nel caso della TV, ma devono essere "pescate" da un utente attivo, e tecnicamente preparato. Piu' in generale poi, come la sorveglianza dei bambini spetta nella vita reale ai genitori, cosi' deve essere su Internet e in telematica. E' normale - forse - chiedere che materiale "indecente" non venga trasmesso in TV se non in certe ore, perche' qualsiasi bambino potrebbe trovarselo davanti all'improvviso. Ma non e` normale chiedere che i fumetti di Milo Manara vengano ritirati dalle librerie, perche' i bambini potrebbero girare per gli scaffali e vederli. E' assurdo ridurre il contenuto delle librerie a librerie per l'infanzia, solo perche' i bambini possono entrarvi e sfogliare i libri che vogliono. Questo e` quello che invece si vorrebbe da parte di alcuni. Ridurre Internet a contenuti da ragazzini, come la TV delle ore diurne, quando invece Internet e`, per sua natura, assai meno accessibile ai ragazzini di quanto lo sia la TV, e in realta' assai meno di quanto lo sia una qualsiasi libreria. Fabrizio Ruggeri - - - ------------------------------------- AVVERTENZE: Questo file e` reperibile sul sistema telematico MPnet (Tel: 06/82000829 nella libreria TEXT, nome file CISCENS.TXT e in Internet con LUR: http://www.agora.stm.it/F.Ruggeri/home.htm La distribuzione di questo file attraverso sistemi telematici, CD-ROM, Internet, e il richiamo da altre pagine della ragnatela sono permessi ed incoraggiati, purche' gratuitamente ed integralmente, e purche' siano citati autore ed estremi della testata e volume di pubblicazione. L'autore ne mantiene comunque tutti i diritti. 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